Proseguiamo nella nostra avventura per creare il cardigan a riquadri…
Avete già fatto mille quadratini con il metodo che vi ho spiegato ieri? MALE!
Proseguiamo nella nostra avventura per creare il cardigan a riquadri…
Avete già fatto mille quadratini con il metodo che vi ho spiegato ieri? MALE!
Era tanto tempo che volevo farmi una maglia all’uncinetto, guardavo le palle Schoppel con desiderio (e io ne ho davvero tante da guardare) e torta di carote mi sussurrava: prendi me, prendi me… Come dirle di no? Chi sono io per rifiutare questa richiesta d’aiuto? Non sia mai!
Quindi ho scelto il colore prima ancora di aver deciso il progetto. Non tutto il male viene per nuocere, perché a conti fatti posso dire che è stato un progetto estremamente stimolante, perché non avendo lo schema pronto ho dovuto improvvisare, calcolare, fare e disfare più volte. Almeno così posso dire che come ce l’ho io… probabilmente non ce l’ha nessuno.
Per ora, ovviamente, sono certa che dopo aver visto questo post vi verrà voglia di farlo 😉
Sono partita dalla parte più rilassante: fare i quadretti. So che c’è chi odia i famigerati granny square, i quadratini. Non faccio nomi, ma voi sapete di chi sto parlando eh! Ma secondo me la versione che ho utilizzato io, a modulo continuo, è un po’ più elegante.
San Valentino si avvicina, e se seguite il nostro gruppo di Facebook, Scialli all’uncinetto, saprete già che il mondo degli scialli è in subbuglio: tutte con la sciallite acuta!!
Ho girovagato un po’ su internet per cercare scialli romantici, a tema cuoricini e cuoricetti, da poter sfoggiare il 14 (se il marito/compagno/fidanzatino si degna di portarci fuori). In ogni caso sono progetti belli da fare a prescindere, soprattutto per chi cerca di uscire dal tunnel del Virus!!
Allora con che cuoricino vi lanciate? Io… tutti!!!
Tutte le immagini sono prese da Ravelry.com
Diciamoci la verità, quando finiamo un lavoro ai ferri o all’uncinetto, siamo al settimo cielo: yuppy! Posso cominciare qualcosa di nuovo!!
Ma siamo sicure di aver veramente terminato il lavoro? Ci siamo ricordate del bloccaggio??
La parola è brutta, lo so, ma descrive una fase importantissima del nostro lavoro, importante quanto la scelta del filato, l’esecuzione senza errori e una corretta tensione.
Il bloccaggio infatti mette in risalto la lavorazione dello scialle, e molto spesso è una fase trascurata, perché, diciamocelo, porta via un bel po’ di tempo.
Qui di seguito voglio raccontarvi le basi per un bloccaggio di successo, per far sbocciare la lavorazione che faticosamente abbiamo eseguito, punto dopo punto!
AMMOLLO
Lo scialle è finito, ma appena tirato giù dai ferri è un po’ incarognito, arruffato, insomma, non si presenta al meglio. È necessario metterlo a mollo per un paio d’ore in acqua tiepida (più tendente al freddo che sul caldo, soprattutto in caso di lana), e lasciar riposare il lavoro.
Così le fibre si rilasseranno un po’, dopo tutto lo strapazzo subito con l’uncinetto (o i ferri). All’acqua io aggiungo una goccia (ma proprio una goccia) di ammorbidente. Mi raccomando, poco, perché altrimenti con troppo si rischia di saturare le fibre.
Dopo l’ammollo, lascio sgorgare l’acqua in eccesso e poi, con una botta di coraggio, chiudo il lavoro in una federa pulita e faccio fare un brevissimo giro di centrifuga. Giusto per eliminare l’eccesso d’acqua presente nello scialle, che altrimenti ci metterebbe giorni per asciugare. Lo scialle non va strizzato, torto, o messo libero in centrifuga, altrimenti rischiamo di strapazzarlo troppo.
BLOCCAGGIO
Ecco la fase di bloccaggio vera e propria, che implica una buona dose di pazienza. Ci sono diverse tecniche, ve le racconto in breve.
Si può utilizzare una base di polistirolo, oppure i classici puzzle di polistirolo dei bambini, e si dispone lo scialle in piano, utilizzando gli appositi spilli per “tirare” lo scialle in forma. Aiuta molto avere una foto del lavoro finito, così si capisce meglio dove ci sono le “punte”.
Ecco gli appositi spilli in azione… diventano davvero indispensabili!
Per ogni punta si utilizzano uno o più spilli per fermarla in posizione, in modo tale che asciugando mantenga la forma.
C’è anche il metodo tedesco: si appende il lavoro ad un filo per i panni e si mettono le mollette per tirare lo scialle verso il basso. La gravità fa il resto. Diciamo che questo è un metodo meno preciso e non si applica agli scialli con tante “puntine” da fissare, perché le mollette sono sempre grosse e ingombranti.
Ognuno poi si arrangia come può, in funzione di ciò che ha a disposizione. Io ad esempio, se ho una cosa piccola da puntare, utilizzo i cuscini del divano (con somma gioia di mio marito che sa che per due giorni non si può sedere) oppure un ibrido tra il tedesco (in verticale) su una base soffice. Cioè lo schienale del mio divano, che è in stoffa, e che posso martoriare con gli spilli come se fosse un vodoo senza senza problemi 😀
Qui si vedono ancora i fili penzoloni: è buona norma infatti, chiudere tutti i fili dopo il bloccaggio, perché se si chiudono e DOPO si blocca, è probabile che qualche capo di chiusura sfugga e si debba rifare l’operazione.
Lo so, il divano non è il metodo più ortodosso, ma il fine giustifica i mezzi, l’importante è che il lavoro risulti ben bloccato e risalti la lavorazione. Quindi sta a voi cercare la vostra modalità preferita!
Spero di aver chiarito qualche dubbio a riguardo del bloccaggio, voi che ne dite? Come bloccate i vostri lavori una volta finiti?? E quanto tempo ci mettete solitamente??
Molto spesso su Scialli all’uncinetto mi viene chiesto il progetto per uno scialle semplice, adatto a chi ha appena iniziato ad uncinettare: io avevo già proposto qualcosa prima, ma mi sono poi resa conto che lo scialle super facile per antonomasia è un altro. Il famigerato Half Granny Shawl, che tradotto in pratica è il classico quadrato all’uncinetto tagliato a metà.
Sembra difficile ma non lo è, giurin giurello!! Partiamo da una foto di uno scialle finito, fatto con la mia amata Schoppel, così capiamo subito di quel che stiamo parlando.
Questo è fatto con il colore “pesce tropicale della Zauberball“, bello vero??
È uno scialle triangolare, molto semplice da fare, ma il bello di uno schema del genere è che usando un filato sfumato anche un disegno banale prende vita e diventa allegro 😀
Ecco lo schema, con alcune note:
Lo schema base può arricchito e ingentilito da tanti particolari diversi. Ad esempio:
Ecco qualche esempio: il bordo in tinta unita
Oppure delle mini nappine: notate come tutti questi scialli sono fatti con lo stesso colore di filato Schoppel, ma come cambia il risultato ogni volta! Basta un particolare per rendere uno scialle unico ed irripetibile!
Se anche voi siete prese dalla scialle-mania all’uncinetto, ecco un po’ di schemi perfetti per togliere la ruggine a chi non crochetta da un po’ e vuole riprendere la mano, e anche per chi è alle prime armi 😀
Scialle a punto farfalla è uno scialle delicato , facile da fare adatto anche alle principianti. Lo schema è in inglese, ma ci sono dei grafici fatti a mano che sono un po’ caserecci, ma vi assicuro che funzionano. Ecco una variante con la Zauberball Schoppel che come al solito si rivela un filato spassoso da lavorare!
Scialle virus: il più famoso, senza dubbio. Diventa facile da ricordare dopo le prime righe, ma soprattutto, è quasi una droga, e quindi uno solo non basta e vi verrà voglia di farne un secondo.
Lo schema di woolpedia si trova ovunque, e io ve lo riporto fedelmente. Inutile dire che la morte sua è la mitica Zauberball, perché con il filato che cambia continuamente sfumatura diventa una passeggiata e lo scialle si fa in un attimo. Eccomi con il mio, ma ve ne poso un altro con la Zauberball, giusto per farvi capire che ce ne vuole uno per colore nel guardaroba!!
SE andate su Ravelry trovate una valanga di Scialle virus, uno più bello dell’altro, vi consiglio di guardare la pagina per vedere come vengono le varie varianti di colore con la Zauberball.
Scialle Porta Fortuna è uno di quegli schemi veramente facili e ripetitivi che scivolano veloci sull’uncinetto. Filato consigliato: una sock tinta unta. I filati sfumati rendono poco con questo tipo di schema.
Ecco lo schema del corpo dello scialle… la freccia indica il punto da cui partire
Poi il bordo…
E per ultimo lo scialle finito. Ad occhio direi che anche un solo gomitolo di Meadow vada bene. Voi che dite?
Questi sono i tre più famosi (e semplici) su Ravelry, prossimamente qualche schema più complicato!!
Chi ci segue sul gruppo di Facebook Scialli all’uncinetto, sa che sabato scorso ho avuto un attimo di pazzia e mi sono auto-sfidata a completare uno scialle all’uncinetto in 48 ore.
Siamo a martedì, com’è andata la sfida?
Partiamo dal fatto che sembrava una cosa semplice e lineare. Sembrava, perché sapevo di potercela fare: all’uncinetto sono molto più veloce che a maglia, quindi partivo avvantaggiata. Poi volevo fare qualcosa che non fosse strettamente necessario per il lavoro. Chi ha la fortuna /sfortuna di avere un lavoro che coincide con le proprie passioni sa che spesso non si fa quello che si vuole, ma quello che si deve fare. Quindi spesso faccio scialli che mi piacciono così così perché vanno di moda, oppure maglioni che so non metterò mai però sono quotatissimi su Ravelry. Va bé, questa è un’altra storia.
Eccomi allora alle 17:47 a lanciarmi la sfida, o meglio, a tirarmi la zappa sui piedi…
Regola numero 1: non cominciare una sfida alle 17:47 di sabato, sapendo che finirà il lunedì, perché probabilmente lunedì dovrai lavorare e quindi ritarderai il tutto….
Gasatissima, prendo la mia adorata Schoppel Wolle e uno schema che avevo già adocchiato da diverso e tempo e comincio felice come una pasqua a giugno 😀
Regola numero 2: parti dal filato già pronto ad essere lavorato.
Siccome a me piacciono le sfide complicate, sono partita da un gomitolo pronto e in più avevo un mezzo lavoro cominciato e mai finito, che ho quindi disfatto, lavato e asciugato per recuperare il filo. Partendo con il gomitolo pronto avrei risparmiato un sacco di tempo!
Regola numero 3: non accettare inviti a cena.
Se sei nel bel mezzo di una sfida, ignora tutto e tutti. Non rispondere al telefono (fatto), non guardare Facebook (fatto), non uscire a cena (ehhhmmmm), perché perderesti ore preziose per la tua sfida.
Risultato, alle 23 di domenica sera avevo uncinettato 85 grammi di filato, che non è male, ma non era abbastanza. Ho seguito lo schema, che diceva di fare 8 ripetizioni del pattern, ma era evidentemente troppo piccolo, e quindi mi è toccato andare avanti ancora un bel po’.
Regola numero 4: non complicare il progetto iniziale.
Gasata come non mai, oltre a disfare un lavoro, sistemare un gomitolo, pulire il box doccia, ho deciso di aggiungere una sfida ulteriore. Le perline!! Mi piaceva l’idea di aggiungere qua e là un tocco di luce, quindi ho inserito qui e là alcuni fiorellini Swarovski, ma ovviamente era la prima volta che lo facevo, e ho dovuto imparare la tecnica. Altra fonte di rallentamento…
Ecco qui in primo piano lo Scarabaeus di Swarovski: la morte sua, come si suo dire!!
Lunedì mattina ho condensato tutto il lavoro in mezza giornata, ho preparato un pranzo frugale e poi mi sono fiondata a uncinerai sul divano. Nei momenti di picco ho lavorato 14 grammi di filato all’ora, il polso cominciava a cedere, ma ho fatto finta di nulla.
Regola numero 5: non uncinettare quando c’è l’ultima puntata di Game of Thrones
Fremevo sul divano, perché volevo vedere la puntata, ma volevo finire lo scialle mannaggia!!
Alle 18 ho fatto una pausa. Sostanzialmente non avevo finito lo scialle, ma mi mancavano solo 5 righe. Il problema era che avevo il frigo così vuoto che il vento ululava nello scomparto delle uova, e mi è toccato uscire al supermercato per rappezzare una cena ;).
Regola numero 6: fai scorta di cibo in anticipo per la sopravvivenza
Dopo la partita, la spesa, la cena, la sistemazione della cucina e l’ultima puntata, ho ripreso l’uncinetto in mano. Alle 00.21 ho chiuso l’ultima maglia alta. A nanna.
Oggi l’ho lavato e puntato per bene. In pratica se non considero il lavaggio parte del lavoro, sono arrivata in ritardo di 6 ore al traguardo, ma mi consolo pensando che non ho uncinettato ininterrotamente ma ho fatto molte pause, molte evitabili.
Ecco il risultato finito, non mi dite niente, lo so, sono pazza, indosso la lana a Giugno…. ahahahahah
Vi piace?? A quando la prossima sfida??
Se anche voi, come me, quest’anno avete un parto in famiglia e cercate un regalo facile e piacevole da confezionare, sicuramente starete pensando ad una copertina!
Le copertine all’uncinetto sono divertenti e allegre, e relativamente veloci da fare, se si sceglie una misura da carrozzina. Di sicuro sarà poi un regalo gradito per la neo mamma, che la userà per coccolare il pupo appena si leverà un’arietta troppo fresca 😀
Ecco quelle che ho trovato in giro sul web
Chi è pronto per il secondo blocco della mitica copertina di Frida?
Eccoci qui con tutto quello che vi serve sapere per il secondo blocco ehehehehe
Prima di tutto… il video!!!
Come al solito una faticata per farlo ahahahahah… devo specializzarmi in riprese video!!
Il blocco non è difficile, quelli complicati arrivano dopo 😀
Qui invece trovate lo schema grafico, perché, come si dice spesso, un’immagine vale più di mille parole!!
Ultimo ma non ultimo il link alle istruzioni in inglese, con un sacco di foto esplicative: Blocco Dalia.
Buon divertimento!
Riferimenti:
Man mano che il lavoro procede e al gruppo di Facebook si aggiungono persone, saltano fuori nuove ed inaspettate varianti colore, tutte da copiare!
Eccone una selezione:
Riferimenti: