Parliamo ancora di tintura, una tecnica un po’ più impegnativa è quella del gradiente, vale a dire dove il colore sfuma gradatamente e non è a macchie. Certo, ci vuole più tempo, ma il risultato è più affascinante. Se devo dire la verità lo preferisco al maculato selvaggio.
Per tingere vi propongo alcuni link utilissimi: sono inglesi, ma è comunque facile capire come lavorare. Ad esempio in questo caso si usano i coloranti alimentari, il nostro equivalente sono i colori tipo Wilton (che ptete trovare qui da mia sorella 😉 ).
Così siete sicure di non utilizzare sostanze tossiche e potete divertirvi a cuor leggero 😀
Per fare i filati con la gradazione lunga è perfetto il filato tubolare già pronto di Schoppel che trovate qui. In pratica vi permette di saltare la fase noiosa di preparazione del filato, perché è già pronto per la tintura. Mica poco!
Un consiglio che ho trovato in parecchi tutorial è quello di mettere prima a mollo il filato con l’aceto, perché apre le fibre e facilita la penetrazione del colore.
Allora state cercando una pentola vecchia per mettervi al lavoro?
Un altro tutorial è questo, ma secondo me i colori rendono meno, diciamo che è più pasticciato. Questo fa capire che prima di buttarsi nella tintura è il caso di mettersi a tavolino e studiare un pochino le combinazioni di colore, giusto per evitare di fare un lavoro laborioso e poi trovarsi con un filato che come diceva mia nonna, è color… trà sù de ciuk, che tradotto dal milanese significa color rigurgito di ubriaco (cioè poco bello).
Quando una è saggia 😉